ARTICLE class=”body-text” itemtype=”http://schema.org/Article” itemscope=””ASIDE class=”sidebar”IMG alt=”L’inflazione ai minimi dal 2009: il 2013 si chiude con +1,2% dei prezzi” src=”http://www.tgtube.it/wp-content/uploads/2014/01/wpid-102441594-8ff83caf-8ca0-4a2c-b4ef-4041ceb81faf.jpg” itemprop=”image” ASIDE class=”sidebar-storie”STRONGMilano /STRONG-il pericolo di una spirale deflattiva, una tendenza di gamberetti-passo per i prezzi, ? sempre alle porte. Assistere i dati di dicembre finali appena pubblicati dall’Istat: il tasso medio di inflazione del 2013 in Italia ? all’1,2%, sceso dal 3% nel 2012, con il pi? basso livello medio annuo di 2009. Ma, di l? dell’euforia della prima ora di vedere tutti i prezzi stabili e prendere le conseguenze positive per il portafoglio delle famiglie, non c’? molto da festeggiare: questa situazione rischia di deprimere i consumi (perch? essa si aspetta il nuovo calo dei prezzi), minando la ripresa (a quel punto le economie economizzare), il supporto per rendere pi? pesanti accuse legate ai suoi debiti.PPSTRONGEuropa e il paradosso dei prezzi inchiodati. Cos? rischiano di affondare in deflazione/STRONG di FEDERICO FUBINI/PPL’Istituto afferma che il mese scorso, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera comunit?, escluso il tabacco, ha registrato un aumento di 0,2% rispetto al mese precedente e di 0,7% contro dicembre 2012 (lo stesso valore di novembre), confermando le stime preliminari. A livello europeo, ricordate, il tasso di inflazione nel/Pl’area della moneta unica era in dicembre a 0,8%. Per determinare la stabilit? di italiano inflazione erano principalmente il crescita accelerata tendenza prezzi alimentari, riducendo ulteriormente la flessione di quei beni di energia, rallentando lo slancio su base annua, i prezzi dei servizi di trasporto. L’aumento dell’aliquota normale dell’IVA, entrato in vigore all’inizio di ottobre 2013, ha avuto un effetto sull’inflazione “parziale e modesto,” ha detto l’Istituto.PIMG alt=”” src=”http://www.tgtube.it/wp-content/uploads/2014/01/wpid-inflazione-2013.jpg”Il contributo inflazionistico dei primi due fattori (netto di cui il “inflazione sottostante” fino allo 0,9%, da 1,2% a novembre) ? poi compensata dalla terza. Netto anche del proprio patrimonio di energia, inflazione rallenta (+ 1%, + 1,1% in novembre). L’aumento mensile di indice ? in gran parte dovuto all’aumento dei prezzi dei vegetali freschi (+13.2%)-on che ? influenzato da fattori stagionali, beni energetici non regolamentati (+ 1,6%) e servizi di trasporto (+ 0,9%), influenzato anche da fattori stagionali. Il tasso tendenziale di crescita dei prezzi delle merci va fino a 0,4% da 0,2% a novembre, e che servizi prezzi scende a 1% (era + 1,2% nel mese precedente). Pertanto, l’inflazione differenziale tra beni e servizi sar? ridotto di quattro decimi di punto percentuale nel mese di novembre./PPUn segno di ripresa della dinamica dei prezzi viene dal cosiddetto “carrello”: prodotto prezzi acquisto aumento ad alta frequenza di 0,5 per cento su base mensile e crescere dell’1,2 per cento su base annua (fino da + 0,8% in novembre)./PPSTRONG readability=”5″Prezzi del petrolio stabile, benzinaPP/STRONGAnche se i prezzi hanno registrato nel 2013 solo “un piccolo aumento”, il Codacons, tradotto in cifre questo rappresenta “una stangata da 257 ? per famiglia”. Per l’associazione dei consumatori, un chiaro rallentamento “dipende un crollo senza precedenti nel consumo, che ha coperto anche beni di prima necessit? come cibo.STRONGBR/STRONG/P(14 Gennaio, 2014) ? tutti i diritti riservati/PIMG alt=”la Repubblica quotidiano digitale” src=”http://www.tgtube.it/wp-content/uploads/2014/01/wpid-repubblicaipad246.jpg” width=”300″ height=”120″ ARTICLEARTICLE/ARTICLE/ARTICLE/ASIDE/ASIDE/ARTICLE
pa href=”http://www.repubblica.it/economia/2014/01/14/news/istat_inflazione_2013_1_2_per_cento-75877946/?rss” target=”_blank” rel=”nofollow”View the original article here/a/p
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L’inflazione a livelli pi? bassi dal 2013:2009 chiude con + 1.2% dei prezzi
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